Cos’è?
È un progetto interuniversitario, riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca come progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale a cui collaborano Università di Torino, Università di Roma “Tor Vergata”, Università di Padova, Università Iuav di Venezia.
Il progetto è dedicato al paesaggio italiano del primo Novecento, analizzato attraverso il censimento e la valorizzazione di fonti filmiche conservate negli archivi italiani e internazionali.
La durata prevista è di 36 mesi (2022-2025)
Il corpus dei film
Si prevede l’analisi di un corpus di film, sia fiction sia non-fiction, girati in Italia tra il 1896 e il 1922. Il lavoro verrà svolto da un gruppo di ricerca costituito da professionisti di diversa formazione: storici del cinema, informatici, esperti di didattica dell’audiovisivo, urbanisti, geografi, estetologi, esperti di documentazione audiovisiva.
Per organizzare tale corpus, sono state coinvolte le principali cineteche italiane e molti importanti archivi internazionali (Partnership).
La periodizzazione di riferimento è stata individuata sulla base della convergenza di cesure storiche di rilievo. Il 1896 è l’anno delle prime riprese cinematografiche del territorio italiano, ma anche l’anno che segna il decollo industriale nazionale. Inoltre, è negli anni Novanta dell’Ottocento che si forma una nuova sensibilità al paesaggio, come attesta, per esempio, la nascita del Touring Club Italiano nel 1894. Il 1922 non è solo l’anno della Marcia su Roma, ma anche l’anno della legge Croce per la tutela del paesaggio e momento chiave della prima grande crisi della cinematografia italiana.
Obiettivi
- Valorizzare le prime immagini cinematografiche del territorio italiano quali fonti per la ricerca storica, sociale, urbanistica, incrementando le informazioni sui film e sul loro contesto di produzione, ma anche sui territori rappresentati e sulle loro modificazioni nel tempo. Un tema di approfondimento ancora poco frequentato, soprattutto se si considera che il progetto prevederà l’analisi parallela di film di finzione e di “dal vero”, in gran parte ancora mai studiati nel dettaglio.
- Sostenere una modalità di lavoro interdisciplinare che non solo preveda la collaborazione tra studiosi di diversa formazione nel corso dell’analisi del corpus di film individuato, ma che incentivi il contributo degli archivi e dei musei coinvolti, valorizzandone la specificità.
- Progettare e promuoverne il riuso e la socializzazione da parte di settori della produzione audiovisiva, enti culturali, musei, istituzioni educative e formative, enti di promozione turistica, amministrazioni territoriali, enti sociali e “comunità di paesaggio”. Un obiettivo in linea anche con la sempre crescente richiesta di ‘footage’ specie nelle produzioni documentarie, nei film di fiction, nelle produzioni audiovisive per esposizioni.
- Lavorare a un primo modello di strategia di organizzazione dati, attraverso lo sviluppo di un database prototipabile, accessibile attraverso interfacce specializzate, basate su applicazioni cartografiche georeferenziate. Negli ultimi anni gli archivi hanno enormemente implementato la messa on line dei film appartenenti alle loro collezioni. In particolare, centinaia di film muti sono oggi facilmente accessibili su web ad appassionati e ricercatori. Per agevolare la fruizione di questo eccezionale patrimonio, occorre però rendere ancora più funzionale l’accesso integrato alle diverse piattaforme.
Obiettivi
Valorizzare le prime immagini cinematografiche del territorio italiano quali fonti per la ricerca storica, sociale, urbanistica, incrementando le informazioni sui film e sul loro contesto di produzione, ma anche sui territori rappresentati e sulle loro modificazioni nel tempo. Un tema di approfondimento ancora poco frequentato, soprattutto se si considera che il progetto prevederà l’analisi parallela di film di finzione e di “dal vero”, in gran parte ancora mai studiati nel dettaglio.
Sostenere una modalità di lavoro interdisciplinare che non solo preveda la collaborazione tra studiosi di diversa formazione nel corso dell’analisi del corpus di film individuato, ma che incentivi il contributo degli archivi e dei musei coinvolti, valorizzandone la specificità.
Progettare e promuoverne il riuso e la socializzazione da parte di settori della produzione audiovisiva, enti culturali, musei, istituzioni educative e formative, enti di promozione turistica, amministrazioni territoriali, enti sociali e “comunità di paesaggio”. Un obiettivo in linea anche con la sempre crescente richiesta di ‘footage’ specie nelle produzioni documentarie, nei film di fiction, nelle produzioni audiovisive per esposizioni.
Lavorare a un primo modello di strategia di organizzazione dati, attraverso lo sviluppo di un database prototipabile, accessibile attraverso interfacce specializzate, basate su applicazioni cartografiche georeferenziate. Negli ultimi anni gli archivi hanno enormemente implementato la messa on line dei film appartenenti alle loro collezioni. In particolare, centinaia di film muti sono oggi facilmente accessibili su web ad appassionati e ricercatori. Per agevolare la fruizione di questo eccezionale patrimonio, occorre però rendere ancora più funzionale l’accesso integrato alle diverse piattaforme.
Obiettivi
- Valorizzare le prime immagini cinematografiche del territorio italiano quali fonti per la ricerca storica, sociale, urbanistica, incrementando le informazioni sui film e sul loro contesto di produzione, ma anche sui territori rappresentati e sulle loro modificazioni nel tempo. Un tema di approfondimento ancora poco frequentato, soprattutto se si considera che il progetto prevederà l’analisi parallela di film di finzione e di “dal vero”, in gran parte ancora mai studiati nel dettaglio.
- Sostenere una modalità di lavoro interdisciplinare che non solo preveda la collaborazione tra studiosi di diversa formazione nel corso dell’analisi del corpus di film individuato, ma che incentivi il contributo degli archivi e dei musei coinvolti, valorizzandone la specificità.
- Progettare e promuoverne il riuso e la socializzazione da parte di settori della produzione audiovisiva, enti culturali, musei, istituzioni educative e formative, enti di promozione turistica, amministrazioni territoriali, enti sociali e “comunità di paesaggio”. Un obiettivo in linea anche con la sempre crescente richiesta di ‘footage’ specie nelle produzioni documentarie, nei film di fiction, nelle produzioni audiovisive per esposizioni.
- Lavorare a un primo modello di strategia di organizzazione dati, attraverso lo sviluppo di un database prototipabile, accessibile attraverso interfacce specializzate, basate su applicazioni cartografiche georeferenziate. Negli ultimi anni gli archivi hanno enormemente implementato la messa on line dei film appartenenti alle loro collezioni. In particolare, centinaia di film muti sono oggi facilmente accessibili su web ad appassionati e ricercatori. Per agevolare la fruizione di questo eccezionale patrimonio, occorre però rendere ancora più funzionale l’accesso integrato alle diverse piattaforme.
Fasi di lavoro
La prima fase del lavoro sarà dedicata alla raccolta del corpus di film da analizzare e alla messa a punto di un prototipo di database finalizzato a raccogliere e organizzare le informazioni su paesaggi e location raccolte in fase di ricerca. L’idea è proporre una banca dati con interfaccia ottimizzata in modo da permettere la gestione di ricerche semplici o complesse a seconda dei diversi tipi di utenza (studiosi, insegnanti, studenti, archivi, agenzie di comunicazione, società di produzione ecc.)
La seconda fase sarà dedicata all’analisi dei film, alla individuazione delle sequenze più pertinenti rispetto ai temi del progetto di ricerca, alla identificazione delle location e degli elementi di interesse architettonico, paesaggistico e antropologico che è possibile isolare e approfondire. I risultati di questa prima fase di studio e catalogazione confluiranno nel database.
In seguito, gruppi di ricerca interdisciplinari, grazie all’analisi di dati raccolti e all’individuazione di casi di studio particolarmente interessanti, individueranno alcune “piste interpretative” da approfondire. Tra queste, per esempio:
- Le grandi aree urbane e le loro trasformazioni;
- L’impatto delle grandi opere di modernizzazione (dighe, ponti, strade) sugli spazi naturali;
- Lo sguardo sulle catastrofi: terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche, scenari di guerra;
- La rappresentazione simbolica dell’identità nazionale al fine di promuovere la propria immagine internazionale attraverso i miti ideologici ed estetici ;
Le fasi successive del lavoro saranno dedicate alla disseminazione. Oltre alla organizzazione di momenti di approfondimento e confronto in ambito accademico e archivistico (convegni, proiezioni, pubblicazioni) è prevista la progettazione di percorsi didattici ed educativi basati sulle fonti e sui dati della ricerca e la progettazione di modelli pensati per una loro fruizione interattiva, al fine di coinvolgere un pubblico diffuso attraverso esperienze web e anche, in chiave progettuale, attraverso esposizioni e mostre.